Dopo la colonizzazione, i leader politici africani tendevano a mettersi nei panni del colonizzatore, un approccio che ha creato molti dittatori nel continente. Per combattere l'impunità, la comunità internazionale ha creato la Corte penale internazionale per perseguire gli individui che commettono crimini internazionali come crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità, perché la maggior parte di essi si nasconde dietro le istituzioni. Molti Stati africani hanno firmato individualmente lo Statuto di Roma, creando la CPI. La CPI opera secondo il principio che quando un crimine viene commesso e perseguito sotto la sua giurisdizione, il presunto colpevole non beneficia delle immunità diplomatiche nonostante le sue funzioni. Per quanto riguarda i casi dei presidenti sudanese e keniota, l'UA, che collabora anche con la CPI nella lotta contro l'impunità, questa volta ha constatato che il perseguimento di queste personalità minava il dovere e la prassi diplomatica.