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Può la filosofia studiare oggetti quotidiani come computer, scarpe, panini e automobili? Può salvare tali oggetti dalle astrazioni della metafisica? Può la filosofia pensare alla pubblicità, alla popolazione, all'elettricità, agli edifici e persino ai sogni come oggetti a sé stanti, che trasmettono qualità particolari e nuove quando vengono analizzati? Il libro di Johns parte da uno studio fenomenologico immanente degli oggetti, sostenendo che tali oggetti rivelano sistemi più ampi di significato e controllo antropologico, pur rimanendo irriducibili ad essi. Johns si allontana dall'"essenza"…mehr

Produktbeschreibung
Può la filosofia studiare oggetti quotidiani come computer, scarpe, panini e automobili? Può salvare tali oggetti dalle astrazioni della metafisica? Può la filosofia pensare alla pubblicità, alla popolazione, all'elettricità, agli edifici e persino ai sogni come oggetti a sé stanti, che trasmettono qualità particolari e nuove quando vengono analizzati? Il libro di Johns parte da uno studio fenomenologico immanente degli oggetti, sostenendo che tali oggetti rivelano sistemi più ampi di significato e controllo antropologico, pur rimanendo irriducibili ad essi. Johns si allontana dall'"essenza" husserliana dell'oggetto e inserisce invece gli oggetti in una serie di "usi" (o "attrezzature" come le chiamava Heidegger). L'esistenza di un oggetto all'interno del mondo presuppone una complicità; una rete di 'usi' che vanno ben oltre qualsiasi comprensione del mondo orientata all'uomo. Questo è il momento in cui gli annali della fenomenologia incontrano i filoni contemporanei del realismo come i modelli speculativi e Object Oriented. Per Johns l'integrità degli oggetti rimane nel modo unico in cui indicizza il tempo, lo spazio e la contingenza senza essere ridotto a questi fattori. Lo strano hegelismo di Johns tocca ancora una volta "il reale" in questo lavoro filosofico unico.
Autorenporträt
Charles William Johns es autor de más de una docena de libros, entre ellos "Neurosis & Assimilation" (Springer, 2016), The Neurotic Turn (Repeater, 2017) y "The Irreducible Reality of the Object" (Springer, 2020). Sus principales intereses se centran en las vertientes del realismo contemporáneo, aunque es más aclamado por su trabajo sobre la neurosis y el animismo conceptual.