Le opere degli anni 60-70 del XIX secolo definiscono un pronunciato orientamento "agitazionale", propagandistico. La Guerra Civile, la cocente sconfitta e il periodo della Ricostruzione hanno segnato il senso di sé dei sudisti. Anche dopo il ritiro degli eserciti nordisti, essi furono costretti ad accettare il ruolo degradante di perdenti, di cittadini di seconda classe nella loro stessa patria, e molti di loro si consideravano tali. I sudisti vennero accusati di razzismo, intolleranza religiosa, degrado spirituale e intellettuale, che a loro volta contribuirono solo ad alimentare i sentimenti di impotenza e disperazione delle persone, soprattutto nei primi anni dopo la guerra civile. Di conseguenza, l'interpretazione delle questioni militari era estremamente soggettiva ed era un conduttore del punto di vista ufficiale del Sud, il commento dell'autore sugli eventi di quegli anni. Questo portò a una significativa trasformazione dei fatti e dei personaggi storici, subordinandoli all'impianto ideologico del Sud.