Meglio conosciuto nella storia della letteratura brasiliana con il nome di Augusto dos Anjos (1884-1914), il "figlio del carbone e dell'ammoniaca", nato nel Mulino di Paud'arco, in Paraíba, poeta innovativo e titolare di una propria poetica, ruppe con la tradizione letteraria utilizzando temi trasgressivi (la morte, l'orrore, la putrefazione) e facendolo attraverso un'eleganza linguistica che lo legittimò come grande poeta.