Solo negli anni Settanta, o anche più tardi, è nata una letteratura che ha tenuto conto, e in modo equo, delle vite umane che non aveva smesso di valorizzare. Questa è la letteratura postmoderna, che non scappa dal suo volto, non scappa dalle sue motivazioni, dalla realtà, dalla vita, dal mondo in cui è nata, in cui è nata. Si sforza di conciliare la vita, gli esseri umani, i tempi, i momenti di umanità, i momenti estetici e ideologici. Ha una sola missione: manifestare efficacemente l'interesse generale decostruendo il doppio linguaggio, la fabulazione, l'egoismo e valorizzando l'intreccio delle culture del mondo: è lontana dall'ibridazione culturale che, nata dalle moderne letterature africane, è solo il marchio dello strutturalismo, del razionalismo e della discriminazione sociale, razziale e culturale. La sfida della letteratura postmoderna è quella di aver minato l'egoismo socio-letterario moderno rivelando l'esatta verità dell'umanità di cui intende equilibrare gli strati.