L¿ascoltare la parola di Dio e il meditarla mostrano al fedele come a tutta la Chiesa che ancora una volta il Signore entra nella nostra storia, collaborando alla nostra felicità nell¿indicare la via giusta per realizzare il suo progetto di amore. La parola di Dio ci libera da un ritualismo che non conduce a incontrare chi è posto ai margini delle nostre società. Allora, ogni credente diventa portatore della parola di Gesù; diventa non solo mezzo di trasmissione del suo annuncio di salvezza, ma diventa testimone credibile di un Dio che si china sugli ultimi, sulle sofferenze dei lontani. La parola di Dio, assunta, carne nella carne, ci conduce a entrare nel pieno dei drammi che assillano l¿umanità. Ci indica il primato di Dio nel cuore dei più poveri. Il mettere in pratica la sua parola esprime nel concreto la volontà di rinnovare fin dal presente la vita dell¿uomo in regno di pace, di giustizia, di amore. La meditazione del Vangelo è vera nella misura in cui il credente si pone la domanda: ¿e noi che cosa dobbiamo fare?¿. La vita è il banco di prova, dove ogni giorno ciascuno di noi sperimenta il duro lavoro del credere in Gesù, operando secondo i suoi insegnamenti.