L’autrice, in questo libro illustra una pedagogia nuova, quale progetto di vita teso a portare cambiamenti reali nella relazione educativa. L’opera si rivolge, non solo ai genitori della nuova era e a coloro che meditano di diventarlo, ma a tutti che intendono vivere la relazione con se stessi e con l’altro in maniera responsabile e consapevole."La pedagogia del bambino vero" apporta un notevole contributo al dibattito educativo, tra Istruttivismo e Costruttivismo. La capacità dell’autrice di focalizzare l’attenzione a favore della teoria enattiva rispetto alle precedenti visioni didascaliche, si caratterizza come rifiuto del dualismo mente-mondo e soggetto-oggetto: la sua concezione del processo educativo riconosce il rapporto di mutua specificazione e co-emergenza del soggetto e del reale assieme, in altre parole la relazione tra genitori e figli. L’esegesi ontologica di Nicoletta si spinge oltre i limiti del cognitivo, fino ad affermare che: "Un bambino non è solo un bambino, è molto di più: è un campo informato". Qui si apre una dimensione strettamente correlata alla fisica quantistica e, come si evince dal testo, la lettura ci riporta esplicitamente alla gnoseologia BioQuantica dell’essere. Secondo questa visione, l’universo è compartecipato, la dicotomia tra osservatore e osservato, tra materia ed energia, tra creatore e creatura perde di significato.
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