La presa in carico delle merci nel diritto marittimo
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Costituendo il punto di mutazione del rapporto contrattuale da un regime "terrestre" a un regime marittimo, la presa in consegna della merce da parte del vettore marittimo è una nozione sia materiale che giuridica. La nozione materiale si riflette nell'attuazione di una serie di procedure concrete che il vettore attuerà, con il supporto degli ausiliari del trasporto marittimo, per una verifica più raffinata del carico, al fine di coprire meglio la sua responsabilità, di fronte a possibili rivendicazioni future, dei beneficiari del carico. Un esercizio vincolante, difficile da conciliare co...
Costituendo il punto di mutazione del rapporto contrattuale da un regime "terrestre" a un regime marittimo, la presa in consegna della merce da parte del vettore marittimo è una nozione sia materiale che giuridica. La nozione materiale si riflette nell'attuazione di una serie di procedure concrete che il vettore attuerà, con il supporto degli ausiliari del trasporto marittimo, per una verifica più raffinata del carico, al fine di coprire meglio la sua responsabilità, di fronte a possibili rivendicazioni future, dei beneficiari del carico. Un esercizio vincolante, difficile da conciliare con l'imperativo sacrosanto dell'economia marittima che costituisce l'indicatore del "tempo di rotazione della nave". Come concetto giuridico, è il punto di partenza di un regime specifico, quello del diritto marittimo. In questo caso, si presenta sotto forma di un vero e proprio cursore che copre, o scopre, a seconda del quadro giuridico di riferimento - la Convenzione di Bruxelles del 25 agosto 1924 o la legge francese del 18 giugno 1966 - la fase "ante-palan", rifocalizzando o disperdendo, a seconda dei casi, le azioni di responsabilità degli aventi diritto alla merce.
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