Il presente scritto intende analizzare, prestando attenzione al contesto culturale coevo, le concezioni sulla lingua espresse dal Castiglione nel Libro del Cortegiano. Egli chiarisce il suo pensiero su tale argomento nel II paragrafo della dedica proemiale a Miguel da Silva e nei cap. XXVIII-XXXIX del I libro. Quest opera, dalla storia testuale tormentata e contraddittoria, passa attraverso varie fasi elaborative, attualmente documentate da cinque manoscritti, le quali corrispondono a tre distinte redazioni. Importa allora mettere in luce le caratteristiche delle riflessioni linguistiche delle prime redazioni per poter misurare lo scarto rispetto alla lezione della terza, rappresentata nella sua forma definitiva dall aldina. Sottoposta alla paziente revisione di vari individui, quest ultima mostra l aprirsi di una contraddizione tra l impianto argomentativo delle tesi che il testo rivendica e la lingua in cui le comunica. Questo elaborato si propone quindi di eseguire una breve analisi dei contributi di tali correttori, prestando particolare attenzione agli emendamenti eseguiti dall ultimo revisore, Giovan Francesco Valier, così fitti e, spesso, contrari all usus castiglionesco.