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La poetessa argentina Alejandra Pizarnik (1936-1972) è diventata negli ultimi anni una delle più celebrate autrici ispanoamericane del secolo XX, ma è ancora poco conosciuta in Italia. Questo libro, da una parte, deve servire per introdurre la sua figura nell'ambito della critica letteraria italiana, e dall'altra prova a legare la sua opera alla crisi del linguaggio o, in altre parole, all'allontanamento fra parola e cosa, fra rappresentazione e realtà. Non solo Mallarmé, Rimbaud o Artaud, ma anche scrittori come Dante, Cervantes, Melville o Lewis Carroll, tutti letti ed apprezzati da…mehr

Produktbeschreibung
La poetessa argentina Alejandra Pizarnik (1936-1972) è diventata negli ultimi anni una delle più celebrate autrici ispanoamericane del secolo XX, ma è ancora poco conosciuta in Italia. Questo libro, da una parte, deve servire per introdurre la sua figura nell'ambito della critica letteraria italiana, e dall'altra prova a legare la sua opera alla crisi del linguaggio o, in altre parole, all'allontanamento fra parola e cosa, fra rappresentazione e realtà. Non solo Mallarmé, Rimbaud o Artaud, ma anche scrittori come Dante, Cervantes, Melville o Lewis Carroll, tutti letti ed apprezzati da Pizarnik, servono in questo lavoro per guidare il percorso critico. La poesia di Pizarnik è da questo punto di vista un esercizio estremo di distruzione della referenzialità linguistica, un viaggio attraverso il paradosso, l'assurdo e la disperata assenza di una qualche certezza che ci protegga dall'alterità. È, in definitiva, la prova del fatto che la casa del linguaggio è saltata per aria, e la poesia non può che rivelarsi vuota, morta; non assassinata adesso, ma piuttosto morta già prima di nascere, poiché limitata a dire soltanto che non può dire, a porre in gioco carte che si sanno false.
Autorenporträt
Alfonso Zuriaga del Castillo, nato a Madrid, Spagna, è al presente professore di spagnolo a Massachusetts in qualità di partecipante al programma Fulbright. Doppio laureato a Madrid e Urbino in Filologia Spagnola ed Italiana, si è interessato per la scrittura autobiografica ed ha lavorato principalmente su Fenoglio, Pizarnik, Pitol e Vila-Matas.