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La motivazione per la realizzazione di questa ricerca è nata quando, passando per alcuni tirocini universitari, la mia attenzione è stata attirata dall'Unità di Terapia Intensiva (UTI), in quanto luogo con una grande varietà di dispositivi, procedure altamente complesse e invasive e i suoi letti occupati da pazienti che sono per lo più in ¿condizioni gravi¿. Questo tipo di unità genera paura nei familiari, ¿paura dell'ignotö, delle apparecchiature, delle procedure, provoca angoscia per non poter accompagnare il proprio familiare e dubbi per non sapere se il paziente uscirà vivo da questo…mehr

Produktbeschreibung
La motivazione per la realizzazione di questa ricerca è nata quando, passando per alcuni tirocini universitari, la mia attenzione è stata attirata dall'Unità di Terapia Intensiva (UTI), in quanto luogo con una grande varietà di dispositivi, procedure altamente complesse e invasive e i suoi letti occupati da pazienti che sono per lo più in ¿condizioni gravi¿. Questo tipo di unità genera paura nei familiari, ¿paura dell'ignotö, delle apparecchiature, delle procedure, provoca angoscia per non poter accompagnare il proprio familiare e dubbi per non sapere se il paziente uscirà vivo da questo luogo, generando così stress da ricovero. Questo libro presenta uno studio sul Coping Religioso-Spirituale (RSC) dei familiari dei pazienti in terapia intensiva. I dati sono stati raccolti dai familiari in attesa di visitare il proprio congiunto, rispondendo a un questionario. I risultati dello studio hanno mostrato che i familiari che hanno partecipato a questa ricerca utilizzano più strategie di RSC positive che negative. Si può notare che, indipendentemente dalla religione/spiritualità, tutti i familiari credono in Dio e che questo aiuta nel processo di ospedalizzazione.
Autorenporträt
Leticia Preti Schleder, brasiliana, nata a Jundiaí, San Paolo. Ha iniziato a laurearsi in infermieristica nel 2006 e nel 2009 si è recata in Amazzonia come volontaria per lavorare sulla salute e sull'educazione della popolazione fluviale. Nel 2010 si è laureata come infermiera e nel 2012 ha pubblicato il suo primo articolo sulla rivista Acta Paulista de Enfermagem, dando inizio alla sua vita letteraria.