L'analisi strutturale-fenomenologica della storia della formazione della soggettività mira ad esplicitare una struttura unitaria del soggetto, la cui diacronia pianificata rappresenta il processo di dispiegamento della soggettività nel tempo della storia occidentale. Per questo motivo, l'attenzione si concentra su tre fasi della metafisica europea: l'Antichità, il Medioevo e l'Età Moderna. Ognuna di queste fasi porta il timbro di uno dei costituenti della struttura della soggettività. Nell'antichità cosmocentrica si attualizza la struttura reale della soggettività. L'ordine di questa attualizzazione comprende la chiusura dello spazio e la ciclicità del tempo, così come la materialità corporeo-estetica dei culti pagani. Nel Medioevo teocentrico, la soggettività si attualizza in una spiritualità ideale trascendentale, nella testimonianza della divinità ultraterrena, nella simbologia dell'Universo, nella gerarchia verticale della società e nella linearità del tempo storico cristiano. Nell'antropocentrismo della New Age la soggettività raggiunge la sua autocoscienza e, soprattutto, nell'idealità immanente del simbolo matematico, nell'idea del centro zero del sistema di coordinate della visione del mondo, riempito dal principio del cogito.
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