La storia della nostra storia ci narra tutto: da dove veniamo, perché siamo quello che siamo e cosa accadrà se non cambieremo nulla nel modo di pensare, vedere, sentire e agire. Nella storia di ciascuno di noi, ivi compresi quella degli alunni che incontriamo nelle nostre aule, ci sono le ragioni che sottendono le nostre paure, le nostre fragilità, le nostre resistenze ma anche tutta la forza dei nostri talenti. Con tratti talvolta tenui, tra le righe dei racconti dei nostri ragazzi, sono nascosti tutti gli indizi che noi Educatori possiamo utilizzare per comprendere il perché hanno difficoltà nel credere in loro stessi, del perché non si amino e non si stimino. Un rischio che alla lunga non solo può compromettere il loro sacrale diritto di scegliere le strategie più idonee per affrontare le vicissitudini esistenziali ma condurli, secondo una logica squisitamente evolutiva, al fallimento delle loro esistenze. In qualità di Educatori abbiamo allora l'obbligo morale e deontologico di favorire, in queste giovani menti, un processo di auto consapevolezza che li porti a rompere le loro invisibili catene e a librarsi liberi nel cielo della loro vita.