Il crescente movimento per porre fine alla violenza ostetrica ha molto a che fare con la crescente richiesta di restituire alle donne il loro parto, offrendo loro metodi naturali per rilassarsi e controllare il dolore del travaglio. L'analisi della letteratura mostra un chiaro vantaggio nell'utilizzo dell'ambiente acquatico per sostenere le donne in travaglio, ma si trova ben poco sulle esperienze di queste donne, le "madri d'acqua". Questo libro nasce dall'interesse dell'autrice a conoscere e comprendere questa esperienza. Si tratta di uno studio qualitativo descrittivo ed esplorativo, con un orientamento fenomenologico interpretativo, condotto attraverso interviste semi-strutturate a donne con questa esperienza, provenienti dalla Grande Porto e dalla Grande Lisbona. Spiccano il grande entusiasmo delle partecipanti e le raccomandazioni sull'uso dell'acqua per il parto e le sue implicazioni per le pratiche ostetriche.