Nell'Africa sub-sahariana, dove l'avicoltura rurale rappresenta ancora una parte significativa dell'economia nazionale e contribuisce a circa il 60% del consumo di proteine animali in alcuni Paesi, sta diventando essenziale combinare l'allevamento di polli con altre specie avicole meno esigenti dal punto di vista alimentare e sanitario, la cui produzione potrebbe fornire una soluzione efficace alla mancanza di fabbisogno di proteine animali, come identificato dalla FAO. Negli ultimi anni la quaglia ha suscitato l'interesse delle popolazioni africane. I bassi costi di produzione, la resistenza alle malattie, la crescita rapida, l'elevata produzione di uova, fino a 350 uova per femmina all'anno, e le proprietà terapeutiche di queste uova sono i fattori che hanno incoraggiato l'espansione di questo tipo di allevamento. Tuttavia, i fondamenti di questa forma di allevamento non convenzionale non sono ancora stati acquisiti in Africa. A causa della loro rapida crescita, le quaglie hanno un fabbisogno proteico più elevato durante la fase di crescita rispetto alle galline. Da qui la necessità di valutare questi requisiti per la fase di crescita e di valutarne l'impatto sui parametri riproduttivi.