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L'Angelo di Sibilla - Templari, re Guglielmo III e il suo tesoro, nella Certosa di Serra San Bruno - 1192 - 1514: 322 anni di silenzi e interrogativi per la Certosa di Serra San Bruno. Tre secoli bui nella storia della Certosa detta allora di Santo Stefano di Serra. Buio voluto? Perché i monaci dovettero lasciare la Casa serrese dove dimoravano sin dalla fondazione e abbandonare la Tomba del loro santo fondatore? Perché il convento serrese fu affidato ai monaci cistercensi e non, magari, ad un altro Ordine? Quale arcano mistero indusse Celestino III ad operare tale scelta? Insomma un muro di…mehr

Produktbeschreibung
L'Angelo di Sibilla - Templari, re Guglielmo III e il suo tesoro, nella Certosa di Serra San Bruno - 1192 - 1514: 322 anni di silenzi e interrogativi per la Certosa di Serra San Bruno. Tre secoli bui nella storia della Certosa detta allora di Santo Stefano di Serra. Buio voluto? Perché i monaci dovettero lasciare la Casa serrese dove dimoravano sin dalla fondazione e abbandonare la Tomba del loro santo fondatore? Perché il convento serrese fu affidato ai monaci cistercensi e non, magari, ad un altro Ordine? Quale arcano mistero indusse Celestino III ad operare tale scelta? Insomma un muro di silenzio, o di omertà se volete, lungo tre secoli e mezzo. Finalmente questo muro di oscurità viene rotto o quanto meno intaccato con l'auspicio che possa definitivamente venir giù con ulteriori studi e nuove tecniche di ricerca che certamente non mancheranno, nel proseguo degli anni, all'Autore del lavoro d'indagine che andremo a studiare o a chi volesse continuare l'arduo lavoro. È Lomorandagio, alias Girolamo Onda da Serra San Bruno, che ci offre questo documento prezioso che vuole essere "un pezzo di silenzio rubato alla vera storia", dal titolo "L'Angelo di Sibilla" col sottotitolo "I templari, re Guglielmo III e il suo tesoro, nella Certosa di Serra San Bruno". È ormai acclarato che, addossata al muro perimetrale del complesso monastico, è esistita la residenza - fortezza estiva voluta da Ruggero I in quanto benefattore, si può dire, delle opere del Santo. E attorno a questo imponente edificio ruota l'indagine. Cosa è accaduto? In che consiste il mistero? Onda indaga su questo lungo tempo coperto da silenzi e interrogativi e lo fa con meticolosità e dovizia di particolari supportati da inconfutabili riferimenti bibliografici e soprattutto confortato da richiami tecnico-architettonici originari e ricostruiti che in un certo senso costituiscono testimonianza del tempo. -Brani della recensione del giornalista Mimmo Stirparo del 19 gennaio 2015- a cura di Girolamo Onda (Lomorandagio)