Com'è noto, il processo rappresenta la sede istituzionale per la risoluzione dei conflitti. Solitamente esso vede coinvolto soggetti che attraverso il compimento delle loro azioni hanno dato luogo al sorgere di una lite. Nei procedimenti di separazione e divorzio, eccezionalmente, le conseguenze della decisione investono anche un soggetto terzo rispetto ai coniugi, ossia il figlio minore. Non è compito facile discutere sul rapporto tra un bambino ed il processo. Quest'ultimo, se da un lato costituisce indubbiamente il più efficace mezzo democratico di difesa dei diritti, dall'altro non risparmia i disagi ed i problemi psicologici dovuti alla sua natura invasiva. E' affare dell'interprete, dunque, trovare il giusto equilibrio tra la posizione garantista, che vorrebbe che il minore si difendesse autonomamente, e la posizione protezionista, che preferirebbe escludere il minore dai suddetti processi.