L'opera si prefigge lo scopo di analizzare gli elementi di discontinuità che, parallelamente ai tratti comuni, hanno differenziato la nazionalità ucraina rispetto a quella russa, secondo l'interpretazione di un manipolo di intellettuali ottocenteschi. Questi, guidati da Nikolaj Kostomarov, rielaborarono sincreticamente alcune fra le idee politiche e culturali allora in voga (ad esempio, lo slavofilismo, come pure il portato del decabrismo), e infusero a queste una forma peculiare, tesa a sottolineare l'esigenza di creare una Federazione repubblicana pan-slava, incentrata sull'elemento ucraino, storicamente caratterizzato da un atteggiamento irenico e democratico. Comprensibilmente, una tale teoria non poteva essere accettata dall'Imperatore Nicola II, la cui reazione andò ad incidere non solo sulle idee elaborate da questo gruppetto di intellettuali, ma anche sulle loro vicende umane.