Questa ricerca si occupa del rapporto tra le famiglie mapuche e lo Stato attraverso le politiche sociali a Comodoro Rivadavia. Partiamo dal presupposto che le famiglie mapuche si relazionano con lo Stato attraverso un sistema di differenziazione, che dà forma a regimi di potere che delimitano i possibili luoghi di occupazione e spostamento. Analizziamo il legame tra la popolazione oggetto di studio e la complessa rete di relazioni, mediate da presupposti e pregiudizi, tra vicini di casa, funzionari pubblici, assistenti sociali e dipendenti della sanità. Questa dinamica di relazioni legittima alcuni luoghi e ne delegittima altri, abilitando e disabilitando gli spazi di occupazione. Nelle traiettorie della vita urbana, le famiglie mapuche sono legate alle istituzioni statali e in queste relazioni si configurano territori esistenziali di sopravvivenza che strutturano l'accesso differenziato a un insieme di pratiche che limitano i progetti collettivi e, allo stesso tempo, diventano luoghi di lotta che consentono diverse strategie familiari.