Il presente studio è un tentativo di rintracciare gli aspetti della Modernità nell'opera di un grande scrittore greco del XIX secolo, Emmanuíl Roidis. L'obiettivo principale dello studio è stato quello di rintracciare gli aspetti della Modernità attraverso gli studi teorici di J. Habermas e W. Benjamin. In un duplice approccio alla teoria della modernità, si ripercorre prima il dialogo di Roidis con la filosofia hegeliana e poi la teoria della modernità di Baudelaire. Se secondo Baudelaire la modernità è la combinazione dell'eterno e dell'effimero, per Roidis è il continuo spostamento tra l'ideale e la "prosaicità" della vita quotidiana, il "rapporto aureo" o la coesistenza armoniosa, non l'"aurea mediocritas". Roidis sceglie la narrativa in prosa, utilizzando consapevolmente tecniche parodistiche e metafictionali. Un altro strumento per raggiungere questo obiettivo è, secondo Roidis, un atteggiamento satirico e giocoso dell'artista, che si differenzia in qualche modo da Baudelaire. Nella prima parte viene tracciato il background filosofico (hegeliano) dei testi di Roidis. Nella seconda parte si rintracciano motivi e aspetti ideologici nell'opera di Roidis, rispetto a quelli baudelairiani, così come li individua W. Benjamin nel suo famoso studio sul poeta francese: industrializzazione dell'arte, flaneur ecc.