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Il paese di Pescara è al centro della narrazione, insieme alla campagna circostante che spesso accoglie folle di persone in preda ad impulsi non controllabili. Si pensi ai contadini in rivolta nel racconto dell'Eroe, dove il nobile protagonista si getta nel fuoco mentre i poveri assediano il palazzo, all'esaltazione collettiva dei fedeli che gridano al miracolo o alla guerra tra due paesi, dai nomi immaginari di Radusa e Mascalico, ognuno dei quali cerca di imporre il proprio patrono all'altro. D'Annunzio riesce a restituire ogni minima emozione dei personaggi e una viva curiosità per le…mehr

Produktbeschreibung
Il paese di Pescara è al centro della narrazione, insieme alla campagna circostante che spesso accoglie folle di persone in preda ad impulsi non controllabili. Si pensi ai contadini in rivolta nel racconto dell'Eroe, dove il nobile protagonista si getta nel fuoco mentre i poveri assediano il palazzo, all'esaltazione collettiva dei fedeli che gridano al miracolo o alla guerra tra due paesi, dai nomi immaginari di Radusa e Mascalico, ognuno dei quali cerca di imporre il proprio patrono all'altro. D'Annunzio riesce a restituire ogni minima emozione dei personaggi e una viva curiosità per le emozioni più estreme. Si va dal fanatismo della folla alla sorte disperata di molte madri, che finiscono per morire di parto o nel tentativo disperato di vedere un'ultima volta il figlio ormai lontano. La rappresentazione di scene di vita quotidiana si risolve a volte in beffe di sapore boccaccesco, ma il legame più significativo risulta quello che avvicina D'Annunzio al Verismo (Aonia edizioni).
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Autorenporträt
Nato a Pescara nel 1863, compose il suo primo libro di versi "Primo Vere" a soli 16 anni. Fu uno degli interpreti più abili delle correnti di pensiero e delle mode letterarie europee, tra le quali l'esasperato sensualismo, l'estetismo raffinato e paganeggiante ("Il Piacere", 1889), la tendenza ad ignorare la realtà sociale a favore di un mondo spirituale elevato ed esclusivo. Riuscì quindi a proporsi con successo sia nel mondo letterario che in quello mondano, mettendo in atto quell'estetismo (non privo di scandali e polemiche) che il Decadentismo europeo aveva da poco concepito. Terminata la I Guerra Mondiale, il suo gusto per i grandi gesti lo portò ad occupare Fiume insieme con un gruppo di volontari. La sua attività politica, quella mondana (tra cui spicca la relazione con Eleonora Duse) e quella letteraria fecero di D'Annunzio una sorta di "maestro di costume". Morì nel 1938 nella sua villa di Gardone Riviera, sul lago di Garda.