Questo libro si propone di analizzare le diverse identità dell'intellettuale Sérgio Buarque de Holanda, mostrando innanzitutto la sua partecipazione alla Settimana dell'Arte Moderna di San Paolo nel 1922. Pur vivendo a Rio de Janeiro, Sérgio divenne uno dei grandi difensori del Modernismo di San Paolo, rappresentando persino le riviste Klaxon ed Estética a Rio de Janeiro. Ciò solleva la questione se Sérgio fosse un modernista di Rio o di São Paulo. L'articolo mostra come il progetto intrapreso dalle élite di São Paulo sia riuscito a collocare São Paulo come "punto di riferimento fondante" del movimento modernista brasiliano. Infine, questo articolo analizza come, a partire dagli anni Cinquanta, quando entrò a far parte del corpo docente dell'USP, Sérgio Buarque si avvicinò molto alle Annales e creò un'identità ususpica. In opere come Visão do Paraíso e Caminhos e Fronteiras ha trattato temi come la storia delle mentalità, la cultura materiale e l'interdisciplinarità. Possiamo notare un cambiamento significativo nel gioco delle identità analizzato da Stuart Hall, dove il soggetto postmoderno è frammentato, senza un'identità fissa. In questo modo, Sérgio si avvicina alla storiografia francese delle Annales.
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