"La società è un trasformatore di realtà. Poiché queste realtà non sono comprese nella loro totalità, non sono e non saranno mai comprese come tali alla luce di alcuna teoria. Ci sarà sempre una verità irraggiungibile. Ma molti educatori si sentono obbligati a svolgere il ruolo di detentori della verità e di una realtà dal punto di vista di un determinato sapere, contesto e tempo storico. Tuttavia, i cambiamenti più recenti, dimostrati dai movimenti di occupazione nelle scuole e nelle università, possono servire come un altro stimolo tra i tanti, nel senso di esporre la necessità di ripensare le pratiche pedagogiche, sia in ambienti scolastici che non". In questo libro, l'autore presenta una serie di articoli sulle nuove forme di Educazione Popolare, sulle concezioni del Movimento Sociale/Studentesco e sugli insuccessi della PEC 241/55 o "PEC della morte" per l'educazione. L'obiettivo è quello di comprendere i movimenti educativi e amancipatori dei soggetti coinvolti nel processo di occupazione delle università per protestare contro questa riforma e quali relazioni si possono stabilire tra questo movimento sociale e le pratiche pedagogiche e politiche presentate.