La narrativa femminista postcoloniale rimane un'arma importante per combattere l'oppressione che le donne affrontano nella loro vita quotidiana. Bapsi Sidhwa e Chinua Achebe, rappresentanti della società contemporanea, hanno svolto il ruolo di scrittori femministi postcoloniali dando voce ai loro personaggi femminili. Questa voce è contro lo sfruttamento fisico, morale e intellettuale delle donne postcoloniali. Entrambe le scrittrici hanno portato a termine la loro responsabilità socio-politica e culturale, educando i lettori a riconoscere gli sforzi delle donne nello sviluppo della società. Sia che si tratti del trauma della partizione o dell'anarchia post-indipendenza, le donne in entrambi i romanzi danno prova di sé in ogni campo della vita. È tempo che gli scrittori maschi e femmine delle nazioni post-coloniali si impegnino come Achebe e Sidhwa, assegnando alle donne ruoli positivi e attivi. Il ricercatore ritiene che gli uomini debbano rendersi conto dell'importanza delle donne, poiché la loro partecipazione nei Paesi del Terzo Mondo è fondamentale per rendere questi Paesi progressisti. Il ricercatore è fiducioso, sostenendo che le donne sono uguali agli uomini in termini di intelletto e che, se le barriere della sottomissione vengono rimosse, possono dimostrarsi anche migliori degli uomini.