La pratica dell'archeologia e della ricerca epigrafica nella regione del Sahel durante il periodo precoloniale e coloniale è stata utilizzata da politici, ufficiali militari ed ecclesiastici francesi al servizio della colonizzazione. Alcuni esploratori chiesero che le pietre antiche fossero utilizzate per edifici moderni e incoraggiarono il trasferimento del patrimonio saheliano a musei stranieri. D'altra parte, la colonizzazione ha portato benefici anche all'archeologia. Nonostante i danni e la distruzione del patrimonio saheliano, le esplorazioni coloniali - in particolare la produzione di mappe del personale - hanno avuto il merito, nonostante tutto, non solo di portare alla luce siti, monumenti e documenti epigrafici, ma anche di emanare leggi per la conservazione, la salvaguardia e il restauro di alcuni monumenti.È grazie a queste leggi che le catacombe di Hadrumète sono state salvate, che l'anfiteatro di El-Jem è ancora in piedi e che le altre antichità del Sahel sono rimaste al sicuro dai capricci del tempo e delle costruzioni moderne.