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Le due lettere a Giovan Pietro Vieusseux e le tre a Giuseppe Montani, scritte nel periodo 1832-1833, che vengono ripubblicate in questo volume sono dal mio punto di vista interessanti non solo perché rimettono in discussione l'idea di un Pellico divenuto dopo la prigionia "reazionario" e conservatore, ma anche perché dimostrano che negli ambienti liberali moderati il libro di memorie del Pellico era stato apprezzato. Infine sono interessanti anche per un altro motivo più relativo al carattere del Pellico sembrano dimostrare, infatti, che Pellico dopo due anni di vita prudente e ritirata avesse…mehr

Produktbeschreibung
Le due lettere a Giovan Pietro Vieusseux e le tre a Giuseppe Montani, scritte nel periodo 1832-1833, che vengono ripubblicate in questo volume sono dal mio punto di vista interessanti non solo perché rimettono in discussione l'idea di un Pellico divenuto dopo la prigionia "reazionario" e conservatore, ma anche perché dimostrano che negli ambienti liberali moderati il libro di memorie del Pellico era stato apprezzato. Infine sono interessanti anche per un altro motivo più relativo al carattere del Pellico sembrano dimostrare, infatti, che Pellico dopo due anni di vita prudente e ritirata avesse in seguito alla pubblicazione de "Le mie prigioni" ritrovato lo stesso coraggio che aveva contraddistinto la sua attività letteraria prima dell'arresto. Da queste cinque lettere risulta, infatti, che Pellico aveva pubblicato un articolo sull'Antologia e che ne aveva inviato un secondo redatto da un suo amico che tuttavia non venne pubblicato a causa della chiusura della rivista.