Ritengo che la domanda di ricerca si basi su tre prospettive interconnesse: come si vive e si co-vive con la morte? È possibile creare un artefatto che medi e funzioni come fonte di esperienza basata sulla rappresentazione del fenomeno della morte? Cosa succede quando immagini che rappresentano e alludono allo stesso soggetto, cioè la morte, sono collocate insieme nello stesso spazio virtuale? Il mio obiettivo era quello di cercare di realizzare un tetralogo polifonico tra le immagini, basato su questo artefatto mediatore. Raggiungere diversi gradi di rappresentazione del modo in cui sperimentiamo la morte, attraverso la conformazione di questo insieme visivo di immagini, nella speranza di mettere lo spettatore di fronte al corpo delle immagini. Mostra i luoghi comuni della nostra coesistenza con la morte attraverso la rappresentazione della morte. Si tratta del problema lacaniano del significante: un significante non definisce mai in modo assoluto; indica soltanto, e cerca di avvolgere il buco nero che è la parola, e che infine non manca di mostrarci la Mancanza, l'Oggetto Perduto.