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La Repubblica Democratica del Congo (RDC), come la maggior parte dei Paesi in via di sviluppo, è ben lontana dall'emergere economicamente, ma deve ancora affrontare problemi di finanziamento della propria attività economica (necessità di finanziare il deficit commerciale e della bilancia dei pagamenti, nonché di colmare il divario tra risparmi e investimenti) a causa dell'insufficienza delle risorse interne. Poiché il ricorso al credito internazionale rimane limitato e vincolato dal già preoccupante livello di indebitamento, da un lato, e gli aiuti allo sviluppo rimangono insufficienti,…mehr

Produktbeschreibung
La Repubblica Democratica del Congo (RDC), come la maggior parte dei Paesi in via di sviluppo, è ben lontana dall'emergere economicamente, ma deve ancora affrontare problemi di finanziamento della propria attività economica (necessità di finanziare il deficit commerciale e della bilancia dei pagamenti, nonché di colmare il divario tra risparmi e investimenti) a causa dell'insufficienza delle risorse interne. Poiché il ricorso al credito internazionale rimane limitato e vincolato dal già preoccupante livello di indebitamento, da un lato, e gli aiuti allo sviluppo rimangono insufficienti, dall'altro, gli investimenti diretti esteri (IDE) si presentano come un sostituto non generatore di debito. Questo studio cerca quindi di evidenziare l'impatto degli IDE cinesi sulla crescita economica della RDC. A tal fine, abbiamo utilizzato l'analisi di regressione multipla per stimare il modello. I risultati del nostro studio mostrano che gli IDE cinesi che entrano nella RDC hanno un impatto positivo ma non significativo sulla crescita economica del Paese beneficiario.
Autorenporträt
Théophile DZAKA KIKOUTA è professore assistente Cames e HDR in economia presso l'Università Marien Ngouabi di Brazzaville;Hippolyte NZILA NKUKA è docente di ricerca presso l'Università Kongo di Mbanza-Ngungu;BANSESA KIAKUMBA è ricercatore presso l'Institut Supérieur Pédagogique di Matadi (RDC).