La vecchia amministrazione pubblica tradizionale (il modello ideale weberiano di amministrazione) era legata a regole, burocratica, gerarchica e nel complesso molto inefficiente. Questa amministrazione pubblica tradizionale, secondo Jooste (2008), era basata sulla teoria del principale-agente, dove nel contesto del servizio pubblico, i cittadini, o il pubblico in generale (principale) dipendevano dai burocrati pubblici (agenti) per condividere le informazioni, invece di promuovere "silos di informazioni" non condividendo le informazioni oltre il loro interesse personale, creando così una situazione di "asimmetria informativa". Larbi (1999) postula inoltre che questa "asimmetria informativa" osservata e sperimentata durante l'amministrazione pubblica tradizionale può essere rimediata attraverso l'introduzione del New Public Management (NPM), dove responsabilità e trasparenza sono principi di questa scuola di pratica manageriale. Il passaggio da un'amministrazione burocratica a una gestione professionale più imprenditoriale attraverso l'NPM è stato promosso come una prescrizione adatta a tutti i livelli e rami del settore pubblico, al governo locale e centrale, e a ogni tipo di cultura amministrativa, in qualsiasi paese (Farazmand, 2006).
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