La religione non è un semplice prodotto culturale, sociale o psichico, perché la religiosità è una dimensione costitutiva della persona. Riscoprire il sapore della fede, pertanto, significa conoscere più a fondo la propria umanità e riconoscere quella dell'altro, per costruire la convivenza civile. In questo percorso, il simbolo appare un codice privilegiato: linguaggio potente per comprendere l'umano, ma anche strumento ermeneutico del divino, in quanto è grammatica del sacro. La rieducazione al linguaggio simbolico, nella cultura odierna, tecnico-scientifica, è una priorità per la promozione umana, perché consente non solo la comprensione e la pratica religiosa, ma anche la stima di valori fondamentali per l'educazione, come il bello e il buono.
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