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L'autore affronta il tema del Cristo, elaborato dagli scribi, che avevano fatto dell'Antico Testamento la sua rivelazione. Se questo libro sacro è un prodotto della fantasia umana con l'esposizione del Dio, creatore e guerriero, cui si sono adattati i vari personaggi, lo è pure la narrazione di Gesù come Suo figlio unigenito. Sono notevoli le contraddizioni che rendono incredibile l'avventura di Gesù, avvolto nella sua divinità. Le analisi svolte evidenziano la sua natura umana, mascherando l'anelito del suo regno dell'amore, senza classi, essendo biologicamente uguali gli uomini. Tuttavia un…mehr

Produktbeschreibung
L'autore affronta il tema del Cristo, elaborato dagli scribi, che avevano fatto dell'Antico Testamento la sua rivelazione. Se questo libro sacro è un prodotto della fantasia umana con l'esposizione del Dio, creatore e guerriero, cui si sono adattati i vari personaggi, lo è pure la narrazione di Gesù come Suo figlio unigenito. Sono notevoli le contraddizioni che rendono incredibile l'avventura di Gesù, avvolto nella sua divinità. Le analisi svolte evidenziano la sua natura umana, mascherando l'anelito del suo regno dell'amore, senza classi, essendo biologicamente uguali gli uomini. Tuttavia un regno impossibile, per cui è stato trasferito nel cielo per le anime. All'ombra di questa credenza sono state commesse atrocità inenarrabili e guerre, favorendo da una parte la crescita abnorme della ricchezza e dall'altra una squallida miseria, lenita solo dall'inesistente premio del Cielo. L'autore demolisce questa fittizia religiosità, per offrire all'uomo la visione limpida della realtà e responsabilizzarlo.
Autorenporträt
Ton Milan nacque in un ambiente contadino e spartano della Puglia, alla fine del secondo conflitto mondiale, quando si dovette lavorare alacremente, essendo il paese gravemente distrutto per i bombardamenti subiti. Vi sovrastavano ancora la mentalità del feudalesimo medioevale e la cappa religiosa che anteponeva il radioso e confortante Cielo alla vita grama, la quale da poco si disponeva con immensa gratitudine alle innovazioni della luce elettrica e all'acquedotto potabile. Fu affetto sin dall'infanzia da una sordità parziale, per cui si vide escluso ed emarginato, chiudendosi infine a riccio, dopo una fanciullezza umile con pantaloni laceri per i sarmenti che raccoglieva e gli spassi semplici, tra cui palle di pezza e monopattini con rotelline di cuscinetti sferici, condivisi con i suoi coetanei di quartiere. A vent'anni un intervento invasivo gli azzerò l'udito, scaraventandolo nel silenzio assoluto. Fra le sue gravi crisi nichiliste, non ebbe alcuna guida e conforto; solo la fede cattolica, di cui aveva appreso i rudimenti, si rivelò una delle poche ancore di salvezza di cui si avvalse, non avendo altro. La sua febbrile voglia di evadere dalla duplice prigionia (handicap e ambiente agreste) lo spinse lontano verso una metropoli del Nord, dove giunse con la sua valigia di cartone. Poté vivere il clima del '68 studentesco, nel quale maturò infine il soggiorno in Messico per alcuni mesi, durante il quale fu preso da una incipiente crisi che infine si acutizzò, sconvolgendolo per diversi anni. Per risolversi si indusse a profonde meditazioni, letture e vari incontri religiosi tra chiese e sinagoghe, ritrovando infine il proprio equilibrio intimo.