La lingua è al centro delle dinamiche sociali poiché è lo strumento, per eccellenza, di avvicinamento e coesione tra gli individui e le comunità che la condividono. La lingua può anche diventare un potente strumento di dominio. Nell'attuale contesto globalizzato, la lingua si basa sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) per diffondere contenuti informativi e culturali. Inoltre, queste informazioni sono formattate in lingue con una tradizione di scrittura, le uniche parlate e comprese dalle ICT. In questo contesto, le ICT si offrono, paradossalmente, come un acceleratore dell'alienazione culturale dei popoli senza scrittura, soprattutto quelli dell'Africa nera. Di fronte a questa ambivalenza inerente alle ICT, la scrittrice Ayi Kwei Armah sostiene meccanismi ispirati alla tradizione millenaria dell'Africa per creare una lingua e una scrittura panafricana in grado di reggere il confronto in The Resolutionaries (2013). Quindi, l'Africa può ragionevolmente appropriarsi di queste ICT per la salvaguardia, la formattazione, l'insegnamento e la perpetuazione dei suoi valori.