L'inizio dell'esistenza umana nel suo insieme comprende la base vitale dell'ingresso nel mondo, che precede la procreazione, e la vita umana, che si suddivide nel periodo di fondazione fino all'infanzia e lo sviluppo fino alla fine della vita sulla base di sviluppi fisici, neurobiologici, psicologici e socio-culturali. Questa antropologia fornisce una nuova visione teologica della somiglianza di Dio come imago Dei, come caratteristica "fondamentale", inattaccabile, e come si sta svolgendosi nel diventare divina. Vengono presentati i concetti di identità, continuità autopoietica, l'animazione dell'uomo e l'esistenza prenatale personale-dialogica. La genetica, l'epigenetica come influenza dell'ambiente e degli antenati, e la comunicazione personale-dialogica, soprattutto con la madre, determinano lo sviluppo del nuovo essere umano e la sua natura, la sua salute o i rischi di malattia in età adulta. Questa fondazione si svolge senza responsabilità propria ed è quindi il fondamento della dignità, della tolleranza e del riconoscimento di sé e dell'altro che è sempre stato dato in anticipo.