Possiamo considerare la generazione dell'utopia una generazione diasporica, poiché i suoi membri sono angolani che vivono e studiano in Portogallo, ed è da lì che inizialmente discutono la direzione del loro Paese. Tuttavia, nel romanzo troviamo altre forme di diaspora, come la fuga di grandi masse di persone verso lo Zambia a seguito della guerra d'indipendenza angolana. Gli spostamenti presentati nel romanzo, e quelli di altri tempi remoti che fanno parte della storia dell'Angola, ci permettono di trovare varie forme di ibridazione, dovute al contatto tra culture, come la mescolanza etnica e religiosa, le pratiche ibride... Il multiculturalismo in Angola, che è la strategia per gestire questa ibridità, appare in modo paradossale: mentre c'è una forte segregazione economica, come nel caso dei supermercati, che operano attraverso la valuta estera posseduta solo dai ricchi, c'è libertà per le manifestazioni culturali. Tuttavia, pur essendo paradossale, il multiculturalismo angolano apre la possibilità che aspetti della cultura degli emarginati si aggiungano al "centro culturale" attraverso la libertà culturale.