Leggere un testo letterario alla luce della semplicistica operazione di scoperta di un significato, quello investito dall'autore. Dobbiamo passare da un feno-testo a un genotesto. Il primo si riduce al testo stampato caratterizzato da un significato situato: la formula. Il secondo, invece, è uno spazio aperto a un numero infinito di significati. È chiaro che, letto come genotesto, l'ultimo romanzo di Kourouma apre la strada a infiniti significati. La nostra lettura ha aperto due possibilità: in primo luogo, un atto di linguaggio con valore illocutivo assertivo, con una direzione di adattamento dal mondo al linguaggio. Di conseguenza, il progetto concettuale è stato quello di descrivere le esecrabili relazioni tra le comunità del romanzo, che portano inesorabilmente a una guerra implacabile. Un'altra possibilità è che il testo sia un atto linguistico con un valore illocutivo direttivo. Il messaggio sarebbe quello di portare gli esseri umani ad aprire spazi interculturali praticabili, privi di stereotipi e pregiudizi... Eliminare la guerra dalla società significa innanzitutto estirparla dal cuore dei membri di tutte le comunità.