L'Ordine dei Monaci Bendati - Bardinero, Elia
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Dal 684 al 705 d.C. l'impero passò temporaneamente dalla dinastia Tang alla dinastia Zhou, che pose la sua capitale a Luoyang. Le vicende narrate in questo libro si svolgono in quei luoghi e in quel ventennio, e poco oltre, durante il governo dell'imperatrice Wu Zetian, la Figlia del Cielo, prima imperatrice regnante della storia cinese, e terminano con la morte della badessa Maylin Giada Preziosa della famiglia Wang: unico abate donna di un monastero Ch'an, che visse presso la comunità dei Monaci Bendati. Due persone straordinarie. La prima, di temperamento non molto cordiale, privilegiò la…mehr

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Produktbeschreibung
Dal 684 al 705 d.C. l'impero passò temporaneamente dalla dinastia Tang alla dinastia Zhou, che pose la sua capitale a Luoyang. Le vicende narrate in questo libro si svolgono in quei luoghi e in quel ventennio, e poco oltre, durante il governo dell'imperatrice Wu Zetian, la Figlia del Cielo, prima imperatrice regnante della storia cinese, e terminano con la morte della badessa Maylin Giada Preziosa della famiglia Wang: unico abate donna di un monastero Ch'an, che visse presso la comunità dei Monaci Bendati. Due persone straordinarie. La prima, di temperamento non molto cordiale, privilegiò la forza a discapito della giustizia, la seconda, Maylin, sacrificò qualunque ambizione e vanità giovanile a favore della vocazione religiosa. La stele davanti al mausoleo dell'imperatrice Wu Zetian, a Xi'an, è priva di scritte e di elogi per le sue imprese: si dice che fu lasciata vuota, poiché solo la storia, in futuro, l'avrebbe saputa giudicare. Invece, in memoria della monaca sfigurata, resta una stele fra le rovine del monastero dei Monaci Bendati, con incisi 28 caratteri di dimensioni diverse e disposizione irregolare: "Qui è celata la badessa Giada Preziosa, Maylin dagli occhi verdi, che rivelò all'imperatrice il segreto della Parola Unica". Nel libro si traccia un itinerario storico, morale e immaginifico, della ricerca del segreto dell'Illuminazione. Si diceva che presso il Monastero dei Monaci Bendati, si conservasse una parola che se conosciuta e ripetuta conducesse alla mente illuminata.