Dopo il 1927, quando Rol scoprì la "tremenda legge" che lega il colore verde, la quinta musicale e il calore, e che l'autore Franco Rol inscrive sin dal 2000 nell'ambito della Scienza dello Yoga, l'anno più importante nella biografia di Rol è il 1978, definito nel titolo l'"anno critico" perché fu l'anno della critica mossa dal giornalista Piero Angela sia a Rol che alla parapsicologia in generale, con una trasmissione televisiva prima e un libro poi, assai poco oggettivi e fortemente criticati dagli studiosi competenti dell'epoca, tra cui Massimo Inardi, il medico campione di "Rischiatutto" nel 1972 ed esperto anche di parapsicologia e la cui popolarità aveva determinato il boom dell'interesse per questa materia negli anni '70. Il 1978 divenne come conseguenza anche un anno critico per Rol dal punto di vista esistenziale, amareggiandolo per le insinuazioni del tutto gratuite del giornalista che aveva affermato, come anche per altri casi, che solo un controllo di prestigiatori professionisti poteva certificare che negli esperimenti e prodigi di Rol non ci fosse trucco avanzando però dubbi infondati e gratuiti su ciò che aveva visto nei suoi due o più incontri con lui. Il volume è il primo di 4 ("parte 1") che ruotano intorno al 1978, corrispondenti ai volumi 7, 8, 9 e 10 (in pratica un volume di 1800 pagine suddiviso in 4 parti) di quella che è una opera enciclopedica estremamente dettagliata, precisa e ricca di documenti inediti, analisi e spiegazioni razionali del "mistero" Rol (che per l'autore mistero non è), iniziata col primo volume nel 2012. Le insinuazioni e le critiche mosse da Angela e da altri, in quegli anni ma anche in seguito, vengono sistematicamente smontate fornendo nello stesso tempo spiegazioni alternative molto accurate e documentate. La trattazione parte dagli antefatti che portarono all'inchiesta di Angela, quindi dal 1972 e da Massimo Inardi e attraversa gli anni '70 riproducendo articoli dell'epoca commentati e contestualizzati; viene mostrata la vera origine del mito della "Torino Magica" per arrivare alla polemica specifica con Rol (soprattutto dal vol. VIII in poi, ovvero la "parte 2") che ebbe un dibattito pubblico in particolare sulle colonne del quotidiano "La Stampa" di Torino. Si tratta di un lavoro imponente che toglie ai critici, spesso in malafede, poco oggettivi e poco informati, quasi tutte le loro argomentazioni, mostrando come gli indizi del "caso Rol" portino senza dubbio nella direzione della sua autenticità.
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