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"Per capire l'anoressica", scrive Lacan "non bisogna pensare che il bambino non mangia, ma che mangia niente". Si può interpretare il vuoto anoressico, come il tentativo di costruire un terzo, un ponte di comunicazione. Questa passione per l'oggetto-cibo che sembra avere la caratteristica dell'attrazione irresistibile per un oggetto-sostanza-reale si rivela, nella sua radice ultima, una passione per il vuoto. Un vuoto che costituisce il punto più intimo del soggetto e apre in lui una mancanza incolmabile. L'urlo silenzioso che desidera il niente è una lettura dell'Anoressia attraverso gli…mehr

Produktbeschreibung
"Per capire l'anoressica", scrive Lacan "non bisogna pensare che il bambino non mangia, ma che mangia niente". Si può interpretare il vuoto anoressico, come il tentativo di costruire un terzo, un ponte di comunicazione. Questa passione per l'oggetto-cibo che sembra avere la caratteristica dell'attrazione irresistibile per un oggetto-sostanza-reale si rivela, nella sua radice ultima, una passione per il vuoto. Un vuoto che costituisce il punto più intimo del soggetto e apre in lui una mancanza incolmabile. L'urlo silenzioso che desidera il niente è una lettura dell'Anoressia attraverso gli occhi di Freud, Mara Selvini Palazzoli, Hilde Bruch, Gerald Russel, Lacan ed Emanuela, che ha fatto del proprio sintomo il rappresentante di un "compromesso", attraverso il quale, seppur in modo sbagliato, ad ottenere un qualche alleviamento delle proprie sofferenze.
Autorenporträt
Elena Favole è nata a Fossano in provincia di Cuneo. E' una psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico. Nel 2004 si è specializzata nel trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare e nello stesso anno è stato pubblicato il suo primo libro "Ascoltami papà...". Lavora,inoltre, nell'ambito della psicologia giudiziaria e psicologia sportiva.