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Marianna Sirca, orfana di madre, ancora bambina era stata mandata dal padre Berte a servizio da un ricco zio prete. Alla morte di quest'ultimo Marianna riceve una cospicua eredità. Così, sulla soglia dei trent'anni, si ritrova con alle spalle una giovinezza spenta e con la possibilità di decidere per il suo futuro. Quindi dà corso al suo amore da troppo tempo represso, in un giorno di giugno, rincontra un giovane, suo ex servo che ora è diventato bandito, Simone Sole. Nasce una grande passione. Ambedue i personaggi avevano da poco acquistato la loro libertà; quella di lei garantita dalla sua…mehr

Produktbeschreibung
Marianna Sirca, orfana di madre, ancora bambina era stata mandata dal padre Berte a servizio da un ricco zio prete. Alla morte di quest'ultimo Marianna riceve una cospicua eredità. Così, sulla soglia dei trent'anni, si ritrova con alle spalle una giovinezza spenta e con la possibilità di decidere per il suo futuro. Quindi dà corso al suo amore da troppo tempo represso, in un giorno di giugno, rincontra un giovane, suo ex servo che ora è diventato bandito, Simone Sole. Nasce una grande passione. Ambedue i personaggi avevano da poco acquistato la loro libertà; quella di lei garantita dalla sua ricchezza, quella di Simone dal suo stare al di fuori dalla società (ma non contro), unico modo disponibile per affermare la propria personalità. Infatti Simone era diventato bandito per ribellione, per sottrarsi alla sua misera condizione, ma non era un sanguinario e da quando viveva alla macchia non si era macchiato di alcun grave delitto. Marianna sceglie di amare senza calcolo, decide così di sposare il bandito. Tuttavia ben presto dopo il divampare della passione subentra il senso della realtà, intervengono le ineludibili convenzioni sociali che richiedono il sacrificio del sogno. Infatti la condizione ineludibile perché il loro amore possa avere un futuro è che Simone dovrà costituirsi per scontare la sua pena.
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Autorenporträt
Grazia Deledda nasce a Nuoro nel 1871, in una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Interrotti gli studi precocemente, la giovane Grazia approfondisce da autodidatta la sua passione per la letteratura, giungendo a pubblicare alcuni suoi racconti sulla rivista L¿Ultima Moda, a soli 19 anni. Nel 1900 si trasferisce a Roma con il marito, conosciuto a Cagliari l¿anno prima: rimarrà nella città fino alla morte, avvenuta nel 1936. E¿ proprio nella capitale che i suoi capolavori vedono la luce: Elias Portolu (1903), Cenere (1904), L¿Edera (1908), L¿incendio nell¿oliveto (1918), Il segreto di un uomo solitario (1914), Canne al vento (1913), Marianna Sirca (1915), Il Dio dei viventi (1922), e infine Cosima, pubblicato postumo. Ma è il 1926 a rappresentare una data significativa per la scrittrice, chiamata a ritirare il premio Nobel per la letteratura: Grazia Deledda, prima donna a ricevere tale onorificenza, fu premiata per la sua prosa idealisticamente ispirata che con chiarezza plastica dipinge la vita della sua isola nativa e con profondità e simpatia si confronta con i problemi umani in generale.