Advaita in sanscrito significa "non due". È la dottrina non dualistica dell'Induismo che afferma l'unità tra l'anima (Atman) e l'Assoluto (Bramano). Il filosofo indiano Shankara (788-820) ha plasmato questa dottrina a partire dalle Upanishad (testi sacri che riformarono i Veda) e dai testi del suo stesso maestro Gaudapada.Questa filosofia analizza i tre stati di coscienza - veglia, sogno e sonno profondo - e conclude che il mondo ha una realtà "relativa". Stabilisce che tutte le anime sono Dio, che Brahman (Dio) è l'unica realtà dell'esistenza: a parte Lui, tutto è illusione, transitorio e impermanente. Per l'illusione dell'ignoranza l'anima crede di essere un corpo, di esistere separatamente da Dio e di essere diversa da Lui. Quando si libera da questa falsa identificazione, scopre che non c'è differenza tra essa e Dio. Sostiene che la Realtà Suprema non ha attributi o qualità.La percezione del multiplo è dovuta all'atto mentale di concettualizzare, dividendo in parti ciò che non è mai diviso nella sua stessa natura.