L'obiettivo di questo lavoro è analizzare la relazione identitaria costruita tra i militanti comunisti e il Partito Comunista del Brasile (PCB) nelle memorie di José Pureza da Silva, Lyndolpho Silva e Bráulio Rodrigues da Silva quando agirono come mediatori nei conflitti terrieri che iniziarono a concretizzarsi nella regione della Baixada Fluminense tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Sessanta.