In questo saggio riporto il trattamento di una psicologa con una donna di mezza età affetta da Lupus Eritematoso Sistemico nel reparto dell'Ospedale Universitario Clementino Fraga Filho di Rio de Janeiro. La donna è apparsa profondamente addolorata e ha iniziato a raccontare la sua storia. La malattia del lupus era scoppiata in un momento in cui stava vivendo due perdite significative: la partenza da casa del suo unico figlio, che aveva iniziato a lavorare e aveva deciso di vivere da solo, e la cessazione delle mestruazioni con l'arrivo della menopausa. Si è resa conto di quanto fosse ancora legata al passato, incapace di lasciarsi alle spalle situazioni che non esistevano più. In altre parole, era divorziata da tempo, ma continuava a riprodurre la condizione di quando era sposata, non permettendosi di aprirsi a nuove esperienze. Così, la paziente, che si era nutrita della maternità e dell'unico matrimonio che aveva avuto, stava entrando in un processo di malattia. L'intervento psicologico l'ha portata a vedersi come una donna indipendente, capace di sentirsi integrata e viva. Raccontando di sé in un ambiente di reparto, ha acquisito una comprensione della sua malattia che ha risuonato nelle sue dinamiche, dando alla sua vita una nuova direzione e un nuovo significato.