Questo libro avrebbe potuto benissimo intitolarsi: "Tare e trampolini di lancio in Africa». In questo primo saggio, che è lungi dall'essere una raccolta di sproloqui, parte da una constatazione, seziona il male che rode buona parte del continente, senza nasconderne le cause, ma va oltre, proponendo soluzioni. Come non ha mai smesso di mostrare, è un modo di dare il suo contributo per recuperare il ritardo attuale dell'Africa, in termini di strutturazione di progetti, di industrie di trasformazione... La constatazione di una paradossale indigenza di un continente, eppure ricco di materie prime, ricco della sua gioventù e della sua storia... è un leitmotiv per lui.