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Una vita da rifugiato è una vita terribile,... è una vita terribile... desidero ardentemente il giorno in cui smetterò di essere un rifugiato". Gli spostamenti forzati di qualsiasi tipo, ma soprattutto gli spostamenti indotti da conflitti, hanno effetti significativi sulla vita quotidiana degli individui e dei gruppi che ne sono colpiti. La natura troppo comune e prolungata di tali situazioni aggrava le vulnerabilità, in particolare delle donne e dei bambini che spesso costituiscono la maggioranza e i più emarginati. Questa ricerca evidenzia non solo l'impotenza di una vita da rifugiato, ma…mehr

Produktbeschreibung
Una vita da rifugiato è una vita terribile,... è una vita terribile... desidero ardentemente il giorno in cui smetterò di essere un rifugiato". Gli spostamenti forzati di qualsiasi tipo, ma soprattutto gli spostamenti indotti da conflitti, hanno effetti significativi sulla vita quotidiana degli individui e dei gruppi che ne sono colpiti. La natura troppo comune e prolungata di tali situazioni aggrava le vulnerabilità, in particolare delle donne e dei bambini che spesso costituiscono la maggioranza e i più emarginati. Questa ricerca evidenzia non solo l'impotenza di una vita da rifugiato, ma anche l'intraprendenza dei rifugiati, che impiegano varie strategie per far fronte alla situazione a breve e a lungo termine. Sottolinea l'importanza di incorporare il punto di vista dei rifugiati sulle soluzioni per la loro situazione di sfollamento in modi che parlano alla dignità umana.
Autorenporträt
Suzanne Y.A. Tete es investigadora en la Universidad Noruega de Ciencia y Tecnología (NTNU). Ha investigado la migración forzada y el desplazamiento inducido por conflictos en África occidental desde mediados del decenio de 2000 y también en Sri Lanka.