Dai pogrom al movimento sionista; dai kibbutzim israeliani ai rifugiati palestinesi; dalle guerre ai tentativi di riavvicinamento - gli accordi di Oslo, forgiati nel contesto post-Guerra Fredda, rappresentano eventi spartiacque. Il mondo ha assistito alla stretta di mano tra Yitzhak Rabin e Yasser Arafat, testimoniata da Bill Clinton nel 1993. Oslo entrò in vigore come accordo formale, ma rappresentò molto di più. Per la prima volta, dopo quarantacinque anni di allarmante violenza e incessante conflitto, il saluto rappresentava la speranza di un impegno a consolidare la pace tra i due popoli, emergendo come una pietra miliare storica. Tuttavia, gli accordi di Oslo non si concretizzarono. Negli anni successivi, i negoziati sono stati ripresi in vari vertici e convegni. In mezzo a cicli vertiginosi di violenza e a momenti in cui la pace era a "portata di mano", le relazioni tra palestinesi e israeliani mostrano progressi o battute d'arresto?