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La malattia di Parkinson, caratterizzata dalla degenerazione dei neuroni dopaminergici nella substantia nigra pars compacta (SNpc), è la seconda malattia neurodegenerativa dopo l'Alzheimer e colpisce circa l'1% della popolazione di circa 65 anni. La malattia è caratterizzata clinicamente da tremore a riposo, rigidità, bradicinesia e instabilità posturale. Il pioglitazone, un agonista dei recettori attivati dal perossisoma proliferatore, ha dimostrato di attenuare la perdita di cellule dopaminergiche nel modello animale di PD MPTP, un effetto attribuito alle sue proprietà antinfiammatorie. Il…mehr

Produktbeschreibung
La malattia di Parkinson, caratterizzata dalla degenerazione dei neuroni dopaminergici nella substantia nigra pars compacta (SNpc), è la seconda malattia neurodegenerativa dopo l'Alzheimer e colpisce circa l'1% della popolazione di circa 65 anni. La malattia è caratterizzata clinicamente da tremore a riposo, rigidità, bradicinesia e instabilità posturale. Il pioglitazone, un agonista dei recettori attivati dal perossisoma proliferatore, ha dimostrato di attenuare la perdita di cellule dopaminergiche nel modello animale di PD MPTP, un effetto attribuito alle sue proprietà antinfiammatorie. Il presente studio ha analizzato gli effetti motori e cognitivi ottenuti dal pioglitazone, un agonista del recettore gamma attivato dai perossisomi, in un modello di malattia di Parkinson intranigrale indotto da MPTP. I risultati hanno mostrato che il trattamento acuto ha generato alcuni livelli di neuroprotezione. Al contrario, il trattamento cronico ha portato a una riduzione della DA striatale causata dall'MPTP. Questi risultati suggeriscono che la somministrazione acuta di pioglitazone 30mg/kg è più efficace nel generare effetti benefici sul comportamento motorio e sui livelli di DA striatale.
Autorenporträt
Dott.ssa Janaina Kohl - Farmacista-Biochimica, con esperienza in Analisi Clinica e Farmacia Commerciale e di Manipolazione. Master e dottorato in Farmacologia del Sistema Nervoso Centrale, con particolare attenzione al morbo di Parkinson, presso l'Università Federale di Paraná, Brasile e professore di Fisiologia e Farmacologia Umana e Applicata.