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Il melanoma cutaneo ed il carcinoma polmonare non a piccole cellule squamoso sono due categorie di tumori molto aggressivi e con prognosi scadente. Gli approcci terapeutici comunemente utilizzati, non hanno modificato notevolmente il decorso delle patologie. Negli ultimi anni, tra le comuni terapie, si è sempre più fatta strada l'immunoterapia,che è ormai una parte molto attiva della ricerca sul cancro.Un farmaco di nuova generazione, nivolumab,un anti PD-1,ha dimostrato una straordinaria evidenza terapeutica, aumentando la sopravvivenza globale dei pazienti e la risposta parziale e completa…mehr

Produktbeschreibung
Il melanoma cutaneo ed il carcinoma polmonare non a piccole cellule squamoso sono due categorie di tumori molto aggressivi e con prognosi scadente. Gli approcci terapeutici comunemente utilizzati, non hanno modificato notevolmente il decorso delle patologie. Negli ultimi anni, tra le comuni terapie, si è sempre più fatta strada l'immunoterapia,che è ormai una parte molto attiva della ricerca sul cancro.Un farmaco di nuova generazione, nivolumab,un anti PD-1,ha dimostrato una straordinaria evidenza terapeutica, aumentando la sopravvivenza globale dei pazienti e la risposta parziale e completa dei tumori.In questa trattazione sono stati riportati i maggiori studi preclinici e clinici sul farmaco, sia per melanoma e carcinoma polmonare che per altre patologie neoplastiche quali il carcinoma renale ed altre ancora. Lo scopo del lavoro è di far luce su questa importante branca della ricerca scientifica, ed in particolare su questo nuovo farmaco inibitore del checkpoint immunitario, ilnivolumab, analizzandone ogni aspetto, dalla farmacodinamica e cinetica, passando per i costi, fino ad arrivare agli effetti collaterali e alle prospettive future.
Autorenporträt
Giulia Paciulli nasce a San Miniato(PI) il 27/08/1989 e risiede a Castelfranco di Sotto(PI),frequenta il Liceo Classico sperimentale e spinta dal suo interesse verso la ricerca scientifica e la medicina, si iscrive alla Facoltà di Farmacia presso'Università di Pisa, dove si è laureata discutendo una tesi sull'immuno-terapia in campo oncologico.