La lettura di questo libro riporta immediatamente alla mente la storia di un'aquila che, cresciuta sapendo di essere un pollo, desiderava librarsi in alto nei cieli quando vedeva le altre aquile farlo. Il dilemma dell'aquila riecheggia nel capitolo iniziale; l'inizio in cui tutto è cominciato. A prescindere da dove ci troviamo nella vita, Pearson ci esorta ad abbracciare la prospettiva biblica fondamentale di chi siamo nel Signore. Creati a sua immagine e somiglianza, Dio ha inserito nel nostro DNA l'autorità di dominare la terra, conquistare e avere successo. Secondo lui, questa consapevolezza va oltre la motivazione, è legata a ciò che possiamo diventare o non diventare e, di conseguenza, a ciò che possiamo raggiungere o non raggiungere in questa vita. In quanto capolavoro di Dio, quindi, le opinioni e le pressioni sulla vita di ognuno dovrebbero essere viste attraverso la prospettiva di Dio. La buona notizia che troviamo nel libro è che Dio ha messo in noi tutto ciò di cui abbiamo bisogno per questa vita, come garantito dalle sue promesse. Pearson si ispira alla vita di Giuseppe per sottolineare che, nella realizzazione degli scopi che Dio ci ha dato, possiamo confidare che ci ispiri verso sogni che promuovano il suo regno, che metta i nostri successi nella prospettiva di Dio, che veda il fallimento come parte del viaggio e che lo superi.