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Nel 1991, tra i ghiacci del Similaun, nell'alta val Senales, a pochi metri dal giogo di Tisa (Tisenjoch) e quasi al confine tra l'Italia e l'Austria è venuto alla luce il corpo mummificato di un uomo, la cui morte risale all'età del rame (3200 a.C. circa). Nella sua faretra egli portava con sé un arco non ancora finito e dodici frecce incomplete di legno di viburno (Viburnum Lantana L.). La stranezza di un arciere che sale a così alta quota con delle frecce inoffensive, ha attirato l'attenzione dell'autore che, per merito di una precedente ricerca, già conosceva l'ambito degli usi pratici e le…mehr

Produktbeschreibung
Nel 1991, tra i ghiacci del Similaun, nell'alta val Senales, a pochi metri dal giogo di Tisa (Tisenjoch) e quasi al confine tra l'Italia e l'Austria è venuto alla luce il corpo mummificato di un uomo, la cui morte risale all'età del rame (3200 a.C. circa). Nella sua faretra egli portava con sé un arco non ancora finito e dodici frecce incomplete di legno di viburno (Viburnum Lantana L.). La stranezza di un arciere che sale a così alta quota con delle frecce inoffensive, ha attirato l'attenzione dell'autore che, per merito di una precedente ricerca, già conosceva l'ambito degli usi pratici e le consuetudini rituali basate sulle credenze nei poteri magici del Viburno (Marmai, I. 2016, "Benandanti-Balavants. Antropologia dello Sciamanesimo tra le Alpi e il Caucaso"). La ricerca è valsa così a collocare la morte dell'uomo dei ghiacci nei giorni del solstizio estivo, durante un (finto) combattimento rituale, alla fine del quale tutti ritornavano a valle. Tutti meno uno, predestinato come offerta alla divinità
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Autorenporträt
This is the story of seven years of explorations and adventures among the mountains and steppes of Mongolia, in search of the tomb of Genghis Khan, the man who, with indomitable ferocity and determination, succeeded in creating the largest empire in history. By imposing the Pax Mongolica, he changed the fate of the then known world, opening the doors for trade and the communications between medieval Asia and Europe. In order to reach his goal, the author first studied in deep the critical analysis of the "Secret History of the Mongols", distrustful also the oldest sources, like Rashid al-Din who has never visited Mongolia and never directly talked with an eyewitness to the facts he described. Such distrust has become necessary also for the historical sources of the seventeenth century, as well as for those scholars who have not verified their hypotheses on the field.