C'è una preoccupazione in tutti noi che abbiamo studiato la storia della musica, sia studenti che insegnanti. Basta guardare un modello di scale che conosciamo da tutti i libri di testo, il capitolo greco (quello di Omero, Pitagora, Aristotele) e un altro proveniente dalle gamme ecclesiastiche del cosiddetto periodo medievale (l'Europa di Gregorio Magno, Ambrogio di Milano, Guido d'Arezzo).I due modelli sono totalmente diversi. Sorge allora un'altra domanda: dove e quando è avvenuto il cambiamento? Qual è stata la ragione di questo cambiamento? Da queste preoccupazioni sono nate ipotesi e postulati che attribuiscono questa differenza a errori concettuali: di chi è la colpa? Dei musicisti, dei trattatisti, degli storici?La preoccupazione è legittima, poiché si tratta di schemi musicali validi e diffusi come quarantamila anni fa. Il presente lavoro è il risultato di un lavoro di ricerca motivato da queste preoccupazioni che hanno lasciato un vuoto nella sequenza storica ed evolutiva del più importante mezzo espressivo che la musica possiede da quando esiste come manifestazione cosciente dell'umanità: la melodia.